Non ci sentiamo da Luglio, non so come abbiate fatto a superare l’Autunno senza la mia Newsletter che, dal 2001, vanta innumerevoli tentativi di imitazione e riempie di preziose e poetiche inutilità vitali l’esistenza di moltissime e moltissimi.
Perciò cominciamo dall’inizio.
Per due anni
Filippo Riniolo ed io abbiamo lavorato al progetto della performance
SELEZIONI,
un’operAzione dolorosa e necessaria che è andata in scena al
MAXXI a metà Ottobre 2021 (di cui presto potrete rivedere le immagini, ma non sarà la stessa cosa, non proverete il dolore che abbiamo provato quella sera dal vivo). L’artista ha
realizzato, e fatto realizzare ai presenti, la percezione corretta della tragedia.
Tutto parte dal rastrellamento e la deportazione degli ebrei ad Ottobre del 1943 nel Ghetto di Roma, si ricongiunge con le manipolazioni che i sistemi mettono in opera quando ti fanno perdere la percezione che il tuo prossimo sia umano, facendo di te un automa, e si formalizza infine con il gesto di Tinder di scartare o accettare qualcuno semplicemente scegliendo di mandarlo a destra o a sinistra con il pollice. Lo stesso identico gesto che facevano i sottoufficiali nazisti quando decidevano chi mandare a morte e chi no nei loro campi di sterminio. Il pericolo è quindi di nuovo dietro l’angolo e chi studia seriamente la storia, la psicologia e l’arte del presente sa bene che il problema non è politico ma culturale, psicologico ed etico. Al talk di presentazione hanno partecipato i rappresentanti della Comunità ebraica, Ruth Dureghello e Mario Venezia, che ringrazio di cuore, e la co-curatrice Micol Di Veroli, che si è spesa con enorme passione per la realizzazione del progetto, nonostante il dolore che la comunità ancora sente sulla pelle.
Dal punto di vista del mercato e dello sviluppo culturale (che spesso coincidono, ovviamente) gli artisti segnalati negli ultimi anni vanno benissimo, e quelli che seguo da sempre continuano a produrre idee e progetti di grande rilievo, con grande soddisfazione del nostro Collectors Club e degli altri amici che mi onorano della loro fiducia.
I successi e il valore di
Shirin Neshat e di
Tomas Saraceno crescono ogni giorno ed entrambi in quest’ultimo anno hanno ricevuto riconoscimenti e sono stati invitati a progetti pubblici e privati in tutto il mondo; la ricerca dei middle carrer e degli emergenti produce magnifici risultati, i giovani conquistano nuovi mercati e, contestualmente, entrano sempre più anche nei progetti di arte pubblica e privata, rendendo enormi benefici alla collettività e alle imprese con le loro visioni laterali di nuova generazione.
Alcuni esempi:
Fatma Bucak vince il Premio Tosetti Value ad Artissima 2021 (una straordinaria Artissima piena di conferme e di novità davvero rilevanti che posso raccontarti quando vuoi).
Dario Carmentano apre una mostra della Fondazione SoutHeritage con Gary Hill, Alberto Garutti e altri mostri sacri giovedì 25 Novembre 2021, con opere nuove che arrivano da una ricerca seria e profonda durata 5 anni.
Stefano Cerio entra nella collezione permanente del MAXXI ed è in mostra a L’Aquila nel progetto di apertura del nuovo museo.
Un’opera di
Alighiero Boetti che avevo venduto a Gennaio 2019 per 350k $ realizza il suo
record in asta da Sotheby’s e viene comprata a 4.2 milioni di dollari.
Mentre mi concentravo su mercato e progetti, in un momento difficile come quello che viviamo, ho capito che avremmo dovuto
CHIUDERE ARTEPRIMA, sia la no profit, sia la profit (Arteprima Progetti). E così abbiamo fatto. Il 31 Dicembre la nostra splendida creatura, alla tenera età di 12 anni, dopo decine di progetti, elaborazioni teoriche e conclusioni pratiche inedite, incontri, formazione, education, art learning, art walking, supporto a homeless e diseredati, e crescita collettiva, cesserà di esistere.
Era tempo di cambiare ed evolvere, e poi chi si occupa di esclusi e degrado in questo Paese, ibridando competenze di mercato a visioni progettuali che poi non vengono appieno comprese da tutti, rischia di diventare povero sul serio, dato il livello della classe dirigente ma anche quello generale, per cui è stata una scelta triste ma anche fertile per nuove Artventure, come dice Maria Cristina Papetti.
Al posto della parte dei progetti per le imprese e la rigenerazione urbana nasce la
Francesco Cascino Projects, che si dota di un
Advisory Board di 5 carissimi amici, professori universitari e professionisti di massimo calibro che mi aiuteranno a capire quali strade prendere nel rapporto con imprese e istituzioni ogni volta che ce ne sarà bisogno. Avere questi compagni di strada è un regalo immeritato e prezioso, e di questo li ringrazio pubblicamente.
La mission di supporto ad homeless ed esclusi
passa al mio
CCCP (Collectors Club Contemporary Purpose), il Club di 28 collezionisti - established e benginners - che dal Febbraio 2020 a oggi
ha comprato 63 opere con la mia consulenza.
Da oggi ogni Socio del Club, su base volontaria, mecenatistica e proponendo ad altri Soci di aggregarsi, potrà investire risorse ed energie per aiutare non solo chi sta peggio di noi ad andare avanti, ma anche e soprattutto a progettare dispositivi e soluzioni, come facevamo in Arteprima, per la corretta interpretazione delle enormi potenzialità di homeless ed esclusi.
Per riportare dignità, lavoro e introiti a persone che non devono per forza somigliare a noi e che anzi hanno molte cose da insegnarci. Sono loro i veri problem solver. Su questo vi chiedo di seguirci nelle nostre evoluzioni, abbiamo davvero bisogno di tutti e io da solo non ce la facevo più, per cui ringrazio i miei amici e collezionisti per questa ulteriore opportunità di condividere il tanto che la vita ci dona.
Quindi, ricapitolando: da un lato
Francesco Cascino Art Consultant in veste di Advisor per acquisto di opere d’arte contemporanea e progettazione di intere collezioni. Dall’altro
Francesco Cascino Projects che si occupa di
progetti e
strategie per imprese e istituzioni attraverso le competenze curatoriali e la metodologia dell’
Art Thinking, mutuata dal modello Olivetti che produce benessere e risultati da quasi un secolo.
Chiarisco che i miei progetti vedono il convolgimento di moltissimi artisti internazionali scelti a seconda delle loro skill da sovrapporre alle necessità dei diversi casi, di volta in volta, e non sono mai gli stessi artisti salvo nei casi di arte relazionale dove la pratica è così complessa che bisogna avere molta confidenza, esperienza e fiducia reciproca.
Per questo motivo nei miei progetti le opere permanenti e quelle temporanee hanno assunto un senso specifico e identitario per i luoghi; ho indirizzato la strategia culturale ed espressiva nella direzione della mission aziendale che si coniuga con quella del bene pubblico, invece di farmi portare a spasso dalla seduzione di quei narcisi che ormai hanno rotto lo specchio troppe volte, ad esempio, impedendo a chi guarda di riflettere e riflettersi e favorendo solo la visione della propria immagine.
Quando si mettono al mondo enigma intelligente e dispositivo in_formante nasce vera evoluzione, reale sviluppo, risultato concreto per i privati e per il pubblico. D’altronde l’essenziale è invisibile agli occhi (cit.) ed è verissimo.
Vi invito infine a leggere la mia
Rassegna stampa, i miei articoli per
Art a part of Cult(ure) sulla mia rubrica
I RACCONTI DEL CASCINO e a leggere il track record sul mio sito, i miei social e, quando volete, a chiamarmi; sia per confortarmi, sia per chiedermi una consulenza, sia per dirmi che volete essere lasciati in pace. In questo ultimo caso fatelo senza riserve, ma prima leggete il track record.
Buon weekend.
Vs,
Francesco