In questa sezione ci sono le immagini di alcuni esempi di arte pubblica, ambientale e/o partecipata realizzati dai più importanti artisti e curatori del mondo.
Sono spesso interventi di un’arte che io chiamo comprensiva e comprendente, azioni che si trasformano in opere, quindi operAzioni, in cui le persone fanno l’opera, la vivono e al contempo le danno vita e soprattutto forma.
Per noi Art Thinking ed Embodied education vogliono dire questo: trasmissione di informazioni emotive profondissime, visioni inedite, sogni e bisogni primari attraverso l’esperienza estetica, il corpo, il coinvolgimento fisico e metafisico, i sensi.
Dal punto di vista dello sviluppo territoriale le identità locali si trasformano in arte visibile e vivibile, in questo modo, e si coniugano con i valori universali del mondo e dell’uomo. Opere permanenti o temporanee coinvolgono il territorio fisico e le persone partendo proprio dai desideri di donne e uomini di ogni età, degli abitanti in primis, i quali vivono l’esperienza diretta e partecipata dell’arte come estasi della sorpresa ma soprattutto della scoperta di nuovo senso a luoghi che pensavano di conoscere e e che, invece, proprio come noi, evolvono.
Il senso dei luoghi viene nuovamente indagato rovesciandolo da cima a fondo, e così emergono nuove valenze che generano nuovi valori e nuova consapevolezza. E nuove economie.
Questi luoghi sono visitati da milioni di persone, come nel caso di questa straordinaria installazione di Christo (sopra) sul lago d’Iseo nel 2016 (1.400.000 visitatori in 16 giorni), l’ultima purtroppo del gigantesco artista che, insieme a sua moglie Jeanne-Claude, ha impacchettato migliaia di luoghi e monumenti significativi nel mondo (tra cui il Parlamento tedesco) facendo emergere e riscoprire la vera natura, il seme istitutivo culturale di questi landmark che influenzano la vita di tutti.
Queste operAzioni producono economie e nuovi investimenti non solo per via di un turismo colto che cerca luoghi a forte identità con grandi valenze di accoglienza, dall’arte antica all’enogastronomia, dalla natura fino a questo tipo di arte pubblica di nuova generazione, ma anche perché risvegliano nella comunità energie e idee sopite e inesplorate.
In questo solco concettuale e strategico non realizziamo questi interventi unicamente con l’obiettivo del turismo, anzi: la priorità ce l’hanno sempre gli abitanti, i bambini, gli anziani, le imprese. Con l’Art Thinking si costruiscono strategie per la crescita individuale e collettiva che poi sviluppa anche turismo colto e preparato, portando investitori e nuova linfa.
Il territorio si sviluppa, produce nuova offerta e quindi attrae anche turismo evoluto. Viaggiatori veri che investono e si fermano per giorni alla scoperta di luoghi sempre nuovi, parlano con le imprese, indagano i contesti e a volte decidono di realizzare nuove aziende e attività.
Questa è la vera economia della cultura: arte, armonia, eros, nuova sapienza e intelligenza producono benessere nelle città evolute. Da millenni.
Sopra: Installazione di Costas Varotsos a cura di Helene de Franchis. Verona, ex Dogana. Ottobre 2021
Naturalmente fare arte pubblica non vuol dire riempire la città di orpelli decorativi e celebranti, perché produrrebbe solo degrado. Come fa la street art indorando le gabbie e nascondendo la verità dei problemi da risolvere; illudendo che decorare un muro o un palazzo possa generare valore e identità.
Nelle immagini sopra e sotto puoi vedere un esempio di come gli artisti veri sappiano descrivere problema e soluzione esprimendo immagini di denuncia e al contempo ironia, ma anche di rappresentazione della parte migliore della società. Tevere Expo è un’operAzione di Iginio De Luca del 2020. L’artista performer romano, campione di un’arte pervasiva e geniale fatta di paradossi creativi, ha fotografato alcuni punti del Tevere con tutti i rifiuti, gli oggetti e gli scarti che vi galleggiano e poi ha prodotto, con quelle immagini, una serie di cartelloni della stessa dimensione di quelli pubblicitari che poi ha disseminato in tutta la città.
In questo modo ha portato in emersione (in tutti sensi) non solo il fiume e la sua realtà reale, che Roma ormai non percepisce, ma anche il degrado del Tevere e di Roma stessa. Nelle sue opere però la forma assume una plasticità fotografica che ricorda e riporta alla classicità della scultura romana, evocando quella "bellezza" a cui rinunciamo ma che declamiamo come valore aggiunto italiano.
Il messaggio è chiaro: la bellezza non esiste, l’arte è intelligenza, attenzione, passione per i luoghi, conoscenza, capacità di osservare e poi risolvere. Il risultato visivo ci trasmette un messaggio preziosissimo in un’unica immagine: come è e come invece potrebbe essere una città.
Continua a scorrere, vedrai opere pubbliche meraviglianti. Se vuoi altre info CONTATTAMI.
#guardachelartetiriguarda
Sopra: il Cretto di Alberto Burri a Gibellina, installazione identitaria potentissima ed esplorabile
Sotto: Iginio De Luca, installazioni temporanee a Roma
Sopra e sotto: Mirador, Torre Glories di Barcellona dove Tòmas Saraceno ha installato CLOUD CITIES BARCELONA, l’opera che vedi sotto, a 130 metri di altezza.
Christo e Jeanne-Claude - Berlino - Reichstag (Parlamento). Durante le operazioni i parlamentari tedesci restarono rinchiusi nell’edificio perché il simbolismo messo in opera fosse più efficace.
Anish Kapoor, Cloud gate, Millenium Park, Chicago (USA). In questo capolavoro che somiglia a un fagiolo, a un rene e a un feto si specchiano milioni di abitanti e di viaggiatori, fatti tutti di organi vitali che sono, appunto, gli stessi organi a cui rimanda la forma della scultura. Donne e uomini che si cibano anche di fagioli. Questa è la rappresentazione metaforica della vita che ci connette tutti.
Napoli: installazione permanente di Jannis Kounellis alla fermata metropolitana di Piazza Dante
Sopra: Installazione di Herbert Hamak a cura di Helene de Franchis. Verona, ex Dogana. Ottobre 2021
Christo e Jeanne-Claude - Lago d’Iseo - Floating Piers
Christo e Jeanne-Claude - Lago d’Iseo - Floating Piers
Christo e Jeanne-Claude - Sidney (Australia)
Christo e Jeanne-Claude - New York City - The Gates
Christo e Jeanne-Claude - Miami (USA)
Sopra e sotto il celeberrimo Cretto di Gibellina di Alberto Burri, in Sicilia in cui puoi camminare per sentire le voci che non ci sono più, i suoni del paese crollato, i racconti del territorio che rivivono nel nostro immaginario. La distruzione di Gibellina in Sicilia, a causa del terremoto del 14 Gennaio 1968, ha dato luogo alla voglia di rinascita sia da parte del sindaco Ludovico Corrao, sia dei cittadini, che videro nell’arte, come i De’ Medici e come molti politici colti e intelligenti ormai scomparsi da decenni, un riscatto sociale della città attraverso la cultura visiva e sensoriale, l’unica in grado di generare memoria attiva e visione futura.
Milano, Biblioteca degli alberi. Wheatfield, di Agnes Denes. OperAzione partecipativa con l’artista e i cittadini (2015) poi diventata permanente
Doug Aitken - Mirage - Installazione permanente a Gstaad (CH)
GROW: Installazione permanente di illuminazione dei campi di grano nelle campagne olandesi (2021)
Luigi Mainolfi - Torino - Luci d’artista
Torino, Luci d’artista (Giulio Paolini)
Torino, Luci d’artista (Daniel Buren)
Puppy - Jeff Koons - Bilbao (20mila piante e fiori che devono essere innaffiate quotidianamente dagli abitanti e dai viaggiatori)
Napoli: installazione permanente di Mario Merz alla fermata metropolitana della Stazione
IDRA (Istituto Di Ricerca Anime), opera permanente di Alfredo Pirri a cura di Francesco Cascino, installata in una cisterna millenaria dell’Hotel Corte San Pietro di Matera, nel cuore dei Sassi, per il progetto Matera Alberga (sei opere pubbliche permanenti, ideato e curato da Francesco Cascino per Matera Capitale europea della Cultura 2019). Il pavimento di specchi è calpestabile e si rompe minimamente quando le persone ci camminano, quindi l’opera la fanno i fruitori.