Un progetto coraggioso e partecipativo che ha visto ENEL GRIDS organizzare due challenge per la rigenerazione delle cabine primarie e delle cabine secondarie in tutta Italia, a cui hanno partecipato architetti, ingegneri, designer e imprese avvalendosi della collaborazione di artisti di processo e relazionali (con relativi, indispensabili curatori). ENEL GRIDS ha messo a bando l’innovazione delle cabine di trasformazione e distribuzione dell’energia anche dal punto di vista sociale, inclusivo, culturale, artistico, simbolico, aggregativo: in sintesi, un’operazione estetico antropologica che va dal Rethinking all’Art Thinking, un concept a cui ho avuto l’onore di contribuire sia durante i tanti workshop tenuti dal 2020 a oggi, sia come Membro della Giuria di valutazione dei progetti. In questa settimana è uscito il nome del vincitore per le Cabine secondarie: è ENEL BOX.
Per arrivare a queste challenge abbiamo ragionato per due anni di responsabilità sociale e culturale, di arte al suo più alto livello di creazione simbolica e di risposta alla natura astratta delle persone, la più importante di tutte: quella che cerca la felicità attraverso la visione, lo spostamento del punto di vista dalla realtà visibile e prevalente a quella che ci tiene in vita, totalmente intangibile. Un’arte che, al contempo, più è intelligente, più riguarda e arricchisce i processi sociali, industriali e produttivi. Come ha fatto per millenni: le città d’arte le hanno fatte gli artisti e ancora seducono, attraggono, funzionano. ENEL GRIDS ha perfettamente compreso e ricalcato questa visione.
Perché ENEL?
Ci sono aziende il cui enorme valore, l’incredibile lavoro quotidiano e la straordinaria intelligenza tecnologica non si percepiscono più. Entri in casa, fai click e la luce si accende, ma dimentichi quanto impegno, quanta intelligenza, quanti rischi e quango lavoro ci sono dietro.
Viviamo in un mondo liquido in cui stiamo facendo una cosa ma pensiamo ad un’altra, sacrificando la nostra parte di vita migliore: la percezione corretta del QUI E ORA. La consapevolezza.
Da quando ho progettato per ENEL GRIDS e insieme ad ENEL GRIDS una serie di interventi di edutainment attivo che hanno trasformato ad arte i loro processi tecno relazionali in operAzioni dove, appunto, l’art thinking ha trasfigurato le loro dinamiche in opere d’arte viventi, facendoci comprendere nuovi modi e nuovi mondi da esplorare, abbiamo compreso tutti insieme quanto vale il fatto che entriamo in casa e abbiamo luce, corrente, energia: è l’impegno di migliaia di persone geniali. Persone, non macchine, con la loro creatività, il loro impegno, le loro speranze.
È stato illuminante, in ogni senso.
Antonio Cammisecra (Director of ENEL GRIDS) e Maria Cristina Papetti (Head of Global Sustainability) stavano già seguendo questa strada da tempo, coinvolgendo il loro magnifico team internazionale e altri top manager. Insieme abbiamo ulteriormente esplorato le strade dell’art thinking e scoperto che possiamo migliorare il mondo intero, non solo l’azienda, già esempio mondiale di responsabilità culturale per la produzione e la distribuzione di energia sostenibile, ormai da anni.
L’arte non è un orpello decorativo ma un dispositivo immaginifico di ricerca e di senso.
Nel caso di ENEL e del bando per le cabine è la ricerca della feliCittà.
Leggete qui sotto il Comunicato stampa di Antonio Cammisecra, Direttore di ENEL GRIDS.
Foto sotto: Courtesy Edward Burtynsky
Mi piacerebbe davvero veder crescere sana e forte queste modalità in tutte le aziende, al cui processo seminale ho dato il mio piccolo contributo, con le caratteristiche evolutive e qualitative del passaggio dal ReThinking all’Art Thinking che noi di Cascino Progetti mettiamo in opera da tanti anni.
Spero che i risultati del progetto diano la scossa al sistema industriale italiano e creino un’esperienza universale elettrizzante!
Francesco Cascino
11 Aprile 2023