AP è uno degli artisti che amo di più da sempre. Nato in Sicilia, romano di adozione da moltissimo tempo, è presente nella mia collezione personale da oltre 10 anni, oltre che in quella di quasi tutti i miei amici e collezionisti, scoperto con largo anticipo sul mercato.
Vero poeta contemporaneo, laico e lucido come i siciliani, romantico senza nessuna retorica, AP ha lavorato con me anche a progetti aziendali in cui le imprese hanno voluto rappresentare le loro mission con la forma e i contenuti delle sue opere. Spesso operiamo insieme anche in spazi pubblici e luoghi urbani, la sua arte è necessaria e contemporanea, e tocca temi scottanti tra spiritualità e contesti di vita, per cui è perfettamente adeguato all’auspicabile evoluzione delle città d’arte italiane.
Nelle opere da collezione invece esistono diverse forme espressive.
Tra le principali troviamo la cera, il cemento, la pietra modificata dai venti, le fotografie di panorami e vulcani su cui interviene in modalità metaforica, a volte anche con coralli e altri materiali organici. Per esempio trasforma la cera di Roma da simbolo religioso in meravigliosa arte astratta, fondendo le candele che gli amici hanno consumato parzialmente durante le loro cene tra affetti e conoscenti, quindi creando simboli di vera identità e di vero affetto tra le persone. Alchimia e poesia si fondono in un’opera di sintesi materica ed erotica al tatto e Roma o, meglio, la romanità sana e accogliente, si concretizza in un simbolo immaginifico universale di assoluta bellezza.
Con lo stesso intento metaforico e alchemico trasforma il cemento in materia spirituale inserendovi, con un complesso procedimento sperimentale, elementi della natura, dalle foglie alle radici, dalle rose alle piante, per segnalare che possiamo vivere nell’armonia pur con l’evoluzione necessaria della tecnologia, circondandoci di poesia ed eros, stimoli perenni alla crescita e allo scambio con il mondo. Un cemento che protegge, racconta la natura e germoglia esso stesso; mai visto prima.
Si dedica inoltre anche a lavori più concettuali, di cui qui potete vedere una piccola selezione.
Per esempio la boccia di cristallo riempita di profumo di cui non potremo mai sentire l’odore; l’emblema stesso dell’arte. Ti costringe a usare la tua immaginazione per inventare un’ipotesi olfattiva tutta tua. Non avrai mai quel profumo ma nessuno potrà mai avere il tuo.
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