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2 Giugno 2021: non abbiamo ancora imparato

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Una vera Repubblica si fonda sulla cultura, si difende con lo sviluppo intellettuale, si onora proteggendo la memoria, i sacrifici di chi lavora duramente o di chi ha dato la vita per liberarci dal male dell’ignoranza e del fascismo, che ovviamente sono una cosa sola. Come il comunismo bolscevico, sia chiaro. Ma anche ai comunisti italiani del tempo dobbiamo la libertà da quelle bestie assassine, sia chiaro anche questo. Impariamo a distinguere e guardare la complessità oltre gli slogan dei pubblicitari.

La Repubblica siamo noi solo se la piantiamo con la retorica che indora la pillola e allontana dalla soluzione, tradendo la volontà vacua, inconfessabile e narcisistica di chi sfoggia ideali ma produce solo luoghi comuni che durano l’effimero di un attimo senza costrutto. Se ricominciassimo a distinguere tra eccellenze vere ed Eccellenze di cartone risolveremmo ogni problema.

I risultati contano, non i proclami. L’arte ha prodotto immaginario per millenni, anni gloriosi cui il mondo ha imparato da noi come si ferma per sempre un’idea che da nozione diventa Nazione. Come al tempo dell’intelligenza e della vera cultura al potere.
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