Dal 29 Febbraio al 2 Marzo 2024 tre giorni bellissimi a Benevento tra amici vecchi e nuovi, i miei soci di DiCo Pellegrino de Santis e Fabrizio D’Aloia a farmi da ciceroni massimi, luoghi stupefacenti, persone accoglienti, nuovi amici sempre sorridenti.
Com’è andata.
Giovedì pranzo dall’amatissimo Pepe Nero, poi insieme all’architetto beneventano Pasquale Palmieri, punta di diamante del team di lavoro, visitiamo l’area archeologica sommersa dell’Albero del Noce, quella delle famose streghe, all’incrocio col fiume Sabato dove, dice la leggenda, tutte le streghe d’Europa si sono date appuntamento per secoli.
Poi passeggiata al quartiere popolare Libertà, bellissimo e pieno di luce, progettato da Luigi Piccinato, inventore della Città Giardino proprio dedicata a Benevento, con pasticcerie sopraffine (come Bianchini, dove si mangiano i migliori profiteroles della città in ambiente anni ’70, senza musica, senza fronzoli e con accoglienza autentica) e spazi di aggregazione che meritano riflessioni e innovazioni estetico culturali di alto profilo.
Un tramonto non retorico dalla Rocca dei Rettori e un saluto alla Bella Dormiente, in lontananza ma così vicina e, in serata, l’intervista dada su LabTv con Nazzareno Orlando ed Enzo Colarussi (alias il Gatto e la Volpe) in versione contemporanea, ironica e seriamente indagatoria.
Venerdì 1° Marzo mattinata di riunioni e incontro con gli studenti dell’Istituto Tecnico Industriale, prima insieme al Sindaco Clemente Mastella presso la Sala consiliare, poi all’Hortus Conclusus di Mimmo Paladino con l’Assessore alla Cultura Antonella Tartaglia, espressione di passione civile fuori dal… Comune.
Di nuovo per i vicoli della Benevento medioevale e alla sera cena con gli amici.
Sabato 2 marzo la presentazione di DiCo - Digital and Contemporary Art alla città e alla stampa nella splendida cornice di Palazzo Paolo V: moltissime persone, solo posti in piedi, istituzioni al completo, emozione, responsabilità, grande accoglienza. Il Sindaco firma la Delibera di assegnazione del Presepe di Riccardo Dalisi a DiCo per la sua valorizzazione e racconta della sua visione sulla relazione tra cultura e sviluppo. Le persone sono attentissime, posso sentire la loro vicinanza. Gente dalle radici armoniose con cui speriamo di poter costruire nuovi e potenti rami quanto potenti e irresistibili sono il Sannio e la sua capitale Benevento. Una terra che può offrire già tantissimo, un palinsesto e un patrimonio materiale a cui si possono aggiungere enormi valenze immateriali e non, arte pubblica e luoghi dove incontrarsi e relazionarsi attraverso i percorsi inediti, coinvolgenti e sempre nuovi dell’arte di ricerca, così che anche queste generazioni possano lasciare testimonianze ed espressioni culturali permanenti a beneficio delle nuove generazioni, come hanno fatto gli avi.
Bellissimo dialogare con il Sindaco Mastella, l’Assessore alle Attività produttive Luigi Ambrosone, l’Assessore alla Cultura Antonella Tartaglia, l’Assessore all’Urbanistica Molly Chiusolo e l’Assessore ai Lavori pubblici Attilio Cappa discutere insieme a noi professionisti della progettazione culturale e dell’Art Thinking di materie che ancora oggi si tengono distanti e distinte senza ragione alcuna, dato che le città d’arte e ogni cosa funzionante e millenaria, in Italia, l’hanno fatta insieme artisti, ingegneri, architetti e popolo. Perché non c’era nemmeno la firma, non c’era la star da celebrare ma la visione collettiva che dava luogo all’estetica intelligente connettiva. Il modello Olivetti ce lo invidiano in tutto il mondo ma l’unico Paese in cui non si usa è l’Italia. Ogni innovazione, ibridazione, superamento dei confini è inibito e interdetto dalla paura di osare.
Tranne che a Benevento.
Qui la politica ascolta, la città partecipa, le persone non hanno paura dell’enigma, unica vera spinta alla ricerca e alla scoperta. Sarà perché il mistero qui è di casa e l’arte ne trasmette il fascino e gli insegnamenti in ogni angolo attraverso le sue forme intelligenti. Ma chi si ferma è perduto, per questo è necessario progettare nuovi mondi e nuovi modi di stare al mondo.
Pomeriggio di sabato una indimenticabile visita al MUSA, il Museo della tecnica e del lavoro in Agricoltura, con decine di attrezzi e trattori di ogni epoca provenienti dai 5 continenti. Grazie al genio e alla passione di Carmine Nardone, ex Senatore ed ex Presidente della Provincia di Benevento, attuale fondatore di “Terra non Guerra” e di FuturIdea; un uomo che ha tracciato solchi indelebili usando la storia, le tradizioni e la contemporaneità più intelligente per generare un luogo unico al mondo dove progettare sostenibilità e agricolutura di nuova generazione.
I musei non sono luoghi espositivi, sono laboratori evolutivi di scambio e trasmissione e Carmine l’ha capito benissimo.
Dulcis in fundo la Scrittura beneventana al Museo Diocesano, in pieno centro, di fianco al bellissimo Duomo e al Mamozio che presto, speriamo, diventerà MaMò - Museo dell’Arte di Mo’, come diremmo al Sud: quando nasci genio ogni testimonianza lo racconta. Per sempre.
Da cosa dipende?
Dal fatto che in certi Sud si cresce con l’arte che trasmette contenuti attraverso l’eros delle forme. È così che si forma l’intelligenza emotiva. Forse è per questo che sono così innamorato del Sannio. L’amore non vuole spiegazioni, solo attenzioni e responsabilità.
Questo molti lo Sannio.
Riscoprire l’amore per il profumo emotivo di una terra e delle sue persone è un’emozione fortissima.
Davvero vi DiCo GRAZIE ❤️
Francesco Cascino
Art Consulting | Art Thinking
www.francescocascino.com