
E questo modo sempliciotto di riflettere vale per tutto.
Organizzatori di eventi e di scherzi telefonici, boiardi di stato e soubrette che si autoproclamano operatori culturali pretendono di occuparsi di rigenerazione e progettazione urbana e culturale da cui dipendono punti di PIL a due cifre, poi persino di insegnarla dopo decine di fallimenti chiarissimi. Ma se gli dici che ci vogliono curatori presi dal campo, altrimenti farai solo disastri (e succede sempre) ti dicono che prima bisogna imbastire le strategie.
In realtà stanno solo procurandosi stipendi con soldi pubblici perché non saprebbero fare altro che discorsi.
Se critichi il PD e i suoi salotti soporiferi ottocenteschi sei di destra. Ma se critichi i bar dello sport della destra e le loro collette per mettere insieme i neuroni sufficienti a fare un cervello, sei di sinistra. Anzi sei comunista, che per me non c’è offesa peggiore dopo fascista.
Fa già ridere e piangere così. Le curve da ultimo stadio.
Tutti però, ma proprio tutti, si lamentano del degrado. In realtà urlano ma stanno cercando amore, affetto e accoglienza, e questa società divisa in pochi leader e milioni di follower in cui non c’è più il senso critico, ha insegnato allo spettatore a scambiare suggestione con arte, spettacolo con cultura, successo con valore.
Francesco Cascino, 2 Maggio 2022
(Courtesy G.S. Matita su tavola)