L’operazione, voluta dall’agenzia di comunicazione e dal suo AD Cinzia Lampariello, è stata ideata a curata dal sottoscritto, e realizzata dal fotografo italo tedesco Edoardo Hahn, e ha rivela gli aspetti subliminali sia dei processi aziendali, sia dei prodotti finali, aumentandone comprensione ed appeal. L’osservatore scopre che in ogni oggetto esiste un’anima a lui dedicata. Il progetto nasce dall’esigenza di umanizzare la tecnologia Bosch, permettendo al fruitore di avere anche una percezione laterale ed empatica del prodotto e del marchio al tempo stesso.
L’azienda diventa, nella percezione collettiva, non più un ente privato che ha solo scopo di lucro, ma un’entità che insiste in un contesto umano e partecipa alla sua vita culturale e alla crescita del pensiero, offrendo eventi e cultura senza chiedere nulla in cambio.
Il concetto nasce nel Rinascimento, quando le famiglie nobili e quelle dei grandi Papati capirono che sarebbe stato molto più efficace della parola presentare la loro immagine attraverso gli artisti migliori. I De Medici non vennero più percepiti come esattori di tasse e possessori di privilegi, ma come traghettatori dal modello feudale a quello dei Comuni; generosi divulgatori e finanziatori di bellezza, di armonia, di pensiero colto e collettivo. Decisero per questo di diventare tutori dei giovani artisti, necessari alla prosecuzione della grande tradizione artistica italiana. Cosa che poi fu, come sappiamo, la scelta strategioca migliore del mondo.
Oggi come allora esiste un’arte che non ha meno bisogno di supporto di quella degli albori di Leonardo o Michelangelo e che necessita dell’intervento delle grandi aziende.
Nelle strategie aziendali la formula del mecenatismo è molto usata anche in Italia, soprattutto negli ultimi anni, ed è ormai la formula preferita di tutte le grandi aziende tedesche, inglesi, francesi, spagnole e americane, anche se con dinamiche e soluzioni differenti, che attengono naturalmente alle caratteristiche e alle identità di ogni singolo Paese o territorio. Per questo Bosch ha scelto di non andare in Fiera ma di organizzare una mostra nella sua sede milanese che, per quei tre giorni, è diventata un luogo di arte e impresa.