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Francis O

I lavori di Francis O. (1987, nato a Butare, Rwanda e residente in Italia), sono spesso tele non intelaiate dai contorni irregolari, dipinti che nascono attraverso l’associazione di parti o porzioni di colori vividi, piatti e uniformi, e zone realizzate a collage con l’inserimento di brandelli di carta, a volte sottile, a volte più spessa, recuperata da incarti per il pane o dalle scatole di scarpe, che entrano nella composizione come lacerti o ferite; un incontro che solo occasionalmente può far emergere elementi riconducibili al reale: un albero secco, una montagna, una porzione d’acqua, di terra o di cielo.

Le opere sono libere composizioni che sottendono fragili richiami, minimi e dimessi, a un mondo lontano, l’Africa e il Rwanda, dove l’artista ha trascorso parte dell’infanzia) e alle sue consuetudini, a una memoria traumatica e a un’identità incerta, spazi frastagliati e movimentati che non possono dar vita a un paesaggio organico.

Spesso nelle opere ci sono fondi di caffè, la materia più esportata del suo
Paese di origine, spesso fonte di guerre, stragi e interessi internazionali che hanno segnato la sua infanzia e l’intera nazione; rimandi e moniti a tenersi svegli perché può succedere di nuovo, sempre e ovunque. Dal vivo le opere graffiano l’anima e la coscienza, profumano di memorie ancestrali e di tragica contemporaneità, ma densa di pathos, eros e passioni che si traducono in geometrie compositive di grandissima seduzione sensoriale e intellettiva allo stesso tempo.

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